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18/01/2024In Italia i rischi principali vedono al primo posto a pari merito l’interruzione dell’attività e gli incidenti informatici, al terzo i cambiamenti climatici e al quarto le catastrofi naturali
I rischi informatici, come gli attacchi ransomware, le violazioni dei dati e le interruzioni dei sistemi informatici sono la principale preoccupazione per le aziende a livello globale nel 2024. Al secondo posto si colloca un pericolo strettamente collegato: l’interruzione dell’attività. Le catastrofi naturali (che salgono dal sesto al terzo posto rispetto all’anno precedente), gli incendi, le esplosioni (dal nono al sesto posto) e i rischi politici e violenza (dal decimo all’ottavo posto) registrano i maggiori aumenti nell’ultima classifica dei principali rischi aziendali a livello globale, basata sulle opinioni di oltre 3mila professionisti della gestione del rischio. Questo il quadro tracciato dall’Allianz Risk Barometer.
“I rischi più importanti e quelli con la maggiore crescita nell’Allianz Risk Barometer di quest’anno – commenta Petros Papanikolaou, CEO di Allianz Commercial – riflettono le grandi problematiche che le aziende di tutto il mondo devono affrontare in questo momento storico: la digitalizzazione, il cambiamento climatico e l’incertezza dello scenario geopolitico. Molti di questi rischi già producono notevoli conseguenze: nel 2024 le condizioni meteorologiche estreme, gli attacchi ransomware e i conflitti regionali metteranno ulteriormente alla prova la resilienza delle supply chain e dei modelli aziendali. I broker e i clienti delle compagnie assicurative dovrebbero essere consapevoli di ciò e adeguare di conseguenza le loro coperture assicurative”.
Le grandi aziende, le medie e le piccole imprese sono accomunate dalle stesse inquietudini in materia di rischi: preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell’attività e le catastrofi naturali. Tuttavia, si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l’attività dopo un incidente imprevisto.
La Top 10 dei rischi in Italia – In Italia i tre rischi principali sono: l’interruzione dell’attività (che passa dal secondo al primo posto rispetto all’anno precedente) a pari merito con i rischi informatici (che mantengono il primo posto) e i cambiamenti climatici che balzano dal quinto al terzo posto raccogliendo circa un terzo delle risposte. Al quarto posto troviamo le catastrofi naturali (in aumento dal settimo nel 2023), seguiti dai rischi politici e violenza (dall’ottavo al quinto posto) e dai cambiamenti nello scenario macroeconomico (dal quarto al sesto posto). A seguire nel ranking Top 10 in Italia, troviamo a pari merito al settimo posto tre categorie: la perdita di reputazione o del valore del brand, i cambiamenti nei mercati (dall’ottavo posto) e il rischio richiamo del prodotto dal mercato per problemi di gestione della qualità o difetti di serie. Chiude la graduatoria, al decimo posto, la crisi energetica in calo di 7 posizioni (dal terzo).
“Gli eventi naturali che hanno colpito il Paese nel 2023 – spiega Marco Vincenzi, Regional Managing Director Southern Europe di Allianz Commercial – hanno sicuramente trovato riscontro nelle risposte degli intervistati. In continuità con le precedenti edizioni hanno mantenuto le prime due posizioni interruzione dell’attività e rischi informatici, ma scalano la classifica cambiamento climatico e catastrofi naturali. Dobbiamo essere pronti e supportare le preoccupazioni dei nostri clienti ed intermediari in questo ambito”.
Tendenze che guidano le attività informatiche nel 2024 – I rischi informatici (36% delle risposte complessive) sono il rischio più importante a livello globale per il terzo anno consecutivo e per la prima volta con un netto margine (5 punti percentuali). Rappresentano il pericolo principale in 17 paesi, tra cui Australia, Francia, Germania, India, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. La violazione dei dati è considerata la minaccia informatica più allarmante per gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer (59%), seguita dagli attacchi alle infrastrutture critiche e ai beni fisici (53%). Il recente aumento degli attacchi ransomware (il 2023 ha visto una preoccupante recrudescenza dell’attività, con un aumento delle richieste di risarcimento assicurativo di oltre il 50% rispetto al 2022) li colloca al terzo posto (53%).
“I criminali informatici – sottolinea Scott Sayce, Global Head of Cyber di Allianz Commercial – stanno esplorando modi per utilizzare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa (IA) per automatizzare e accelerare gli attacchi, creando malware e phishing più efficaci. Si prevede anche che il crescente numero di incidenti causati da un inadeguato sistema di sicurezza informatica, in particolare nei dispositivi mobili, la mancanza di milioni di professionisti della sicurezza informatica e la minaccia che incombe sulle aziende più piccole a causa della loro dipendenza dall’esternalizzazione dell’IT saranno i fattori che guideranno le attività informatiche nel 2024”.
Interruzione dell’attività e catastrofi naturali – Nonostante il ridimensionamento delle interruzioni alle catene di approvvigionamento post-pandemia nel 2023, nell’Allianz Risk Barometer 2024 l’interruzione dell’attività (31%) mantiene la sua posizione al secondo posto nel ranking globale. Questo risultato riflette il livello di interconnessione in un contesto economico globale sempre più volatile, nonché la forte dipendenza dalle supply chain per prodotti o servizi critici. Il miglioramento della gestione della continuità operativa, l’identificazione dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e la ricerca di fornitori alternativi continuano a essere priorità fondamentali nella gestione dei rischi per le aziende nel 2024. Le catastrofi naturali (26%) registrano uno dei maggiori incrementi, con un aumento di tre posizioni che le colloca al terzo posto. Il 2023 è stato un anno record su diversi fronti. Si è trattato dell’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, mentre le perdite assicurate hanno superato i 100 miliardi di dollari per il quarto anno consecutivo a causa dei danni più elevati mai registrati, pari a 60 miliardi di dollari, causati da violenti temporali. A livello mondiale, le catastrofi naturali sono il rischio numero uno in Croazia, Grecia, Hong Kong, Ungheria, Malesia, Messico, Marocco, Slovenia e Thailandia, e molti di questi paesi hanno subito alcuni degli eventi più rilevanti del 2023. In Grecia, nel mese di agosto, si è verificato un incendio vicino alla città di Alexandroupolis che è stato il più esteso mai registrato nell’UE. Al contempo, alcune forti inondazioni in Slovenia hanno provocato uno degli eventi più gravi nella supply chain, causando ritardi nella produzione e carenze di componenti per le case automobilistiche europee.
Differenze regionali. Rischi in aumento e in diminuzione – A livello globale, il cambiamento climatico (18%) non assume una rilevanza maggiore rispetto all’anno precedente, collocandosi al settimo posto, ma è tra i primi tre rischi aziendali in Italia – colpita dall’alluvione in Emilia-Romagna e dalle grandinate record nelle regioni del Nord – in Grecia, Turchia, Brasile e Messico. I danni fisici ai beni aziendali causati da eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi sono una minaccia fondamentale. I settori dei servizi di pubblica utilità, dell’energia e dell’industria sono tra i più esposti. Inoltre, si prevede che i rischi di transizione a un’economia a zero emissioni e i rischi di responsabilità civile aumenteranno in futuro, poiché, per trasformare i loro modelli di business, le aziende investono in nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio, in gran parte non collaudate. Alla luce dei conflitti in corso in Medio Oriente, in Ucraina e delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, non sorprende che rischi politici e violenza (14%) siano saliti dalla decima all’ottava posizione. Il 2024 sarà un anno caratterizzato da elezioni molto importanti: ben il 50% della popolazione mondiale sarà chiamata alle urne in paesi come l’India, la Russia, gli Stati Uniti e il Regno Unito. L’insoddisfazione per i potenziali risultati, unita all’incertezza economica generale, all’alto costo della vita e alla crescente disinformazione alimentata dai social media, fa sì che la polarizzazione della società sia destinata ad aumentare, scatenando ulteriori conflitti sociali in molti paesi. Tuttavia, tra gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer emerge la speranza che nel 2024 si possa assistere a un progressivo assestamento della forte instabilità economica verificatasi dallo shock della pandemia, con il risultato che gli Sviluppi macroeconomici (19%) sono scesi dal terzo al quinto posto. Tuttavia, secondo Allianz Research, le prospettive di crescita economica nel 2024 rimangono deboli: poco più del 2% a livello globale.
“Questa crescita poco brillante deve considerarsi un male necessario: gli alti tassi di inflazione – afferma Ludovic Subran, Chief Economist di Allianz – saranno finalmente un ricordo del passato e ciò darà alle banche centrali un certo margine di manovra; è probabile che i tassi di interesse scendano nella seconda metà dell’anno e non più tardi, perché non ci si può aspettare uno stimolo dalle politiche di bilancio. Occorrerà seguire con attenzione il numero considerevole di elezioni nel 2024, i cui risultati potrebbero generare ulteriori sconvolgimenti”.
In un contesto globale, la carenza di forza lavoro qualificata (12%) è vista come un rischio minore rispetto al 2023 scendendo dall’ottava alla decima posizione. Tuttavia, le imprese dell’Europa Centrale e Orientale, del Regno Unito e dell’Australia la ritengono uno dei cinque principali rischi aziendali. Dato che in molti Paesi del mondo la disoccupazione è ancora ai minimi storici, le aziende ricercano più posizioni lavorative di quante siano le persone disponibili sul mercato del lavoro. I profili più difficili da trovare sono gli esperti di informatica o di dati, un problema particolarmente rilevante nella lotta contro la criminalità informatica.
Fonte: Finanza La Stampa